Promossa dall’Accademia Mediterranea dell’Attore di Lecce diretta da Franco Ungaro e dal Museo Castromediano di Lecce insieme a un’ampia rete di partner pubblici e privati, Regione Puglia/Assessorato all’Industria Culturale e Turistica, il Conservatorio Tito Schipa di Lecce, il Polo biblio-museale di Lecce, il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Eu Japan Fest e l’Unione Buddhista Italiana, prenderà il via giovedì 27 agosto alle ore 20,30 presso il Museo Castromediano e l’ex Convitto Palmieri il ricco programma di spettacoli e performance di teatro, danza, poesia e  musica.

Dopo lo straordinario successo riscosso dal Cantico dei Cantici di Roberto Latini (Premio Ubu 2017), riprende il programma estivo di AMA con un progetto di grande qualità, artisticamente innovativo, che guarda a pubblici, generazioni e spazi urbani diversi.

Dodici gli spettacoli in cartellone, ventisette artisti partecipanti, molti gli eventi presentati in anteprima nazionale o in esclusiva regionale e molte le performance create appositamente per gli spazi del rinnovato Museo Castromediano di Lecce. Fedele alla nuova mission del Museo che intende coniugare antico e contemporaneo, classico e moderno, la rassegna si aprirà con una galleria di performance/omaggio ai miti della scena contemporanea come The waves, dedicato a Virginia Woolf a cura di Lucrezia Marzo e Francesca Orlando della generazione dei ‘nuovi salentini’ attivi all’estero (27 agosto), Punk kiss me please del trio Foscarini/Sofocleous/Lopalco dedicato ai Sex Pistols (6 settembre), l’omaggio a Carmelo Bene con lo spettacolo Amor morto di e con Silvia Pasello e Ares Tavolazzi (1° settembre), quello ad Antonio De Curtis con lo spettacolo Il corpo di Totò interpretato da un altro straordinario attore come Marco Manchisi (12 settembre), quello a Edith Piaf e Marlene Dietrich con le danzatrici e coreografe Giorgia Maddamma e Sara Bizzoca (11 settembre),a Demetrio Stratos di Simona Armenise (13 settembre)

Assolute novità dal punto di vista del linguaggio artistico rappresentano le performance Un/dress della giapponese Masako Matsushita (28 agosto), Mo’ ne né di Urkuma/Stefano De Santis (30 agosto),  Dal libro di carne di e con Marcello Sambati voce guida Elena Rosa (anteprima nazionale), tra i grandi del teatro contemporaneo italiano (29 agosto), Di grazia con Roberta Lidia Di Stefano e Alexandre Roccoli, rappresentazione del corpo femminile nel bacino del Mediterraneo (5 settembre) lo spettacolo sarà introdotto dal video Mamma schiavona con la direzione artistica dello stesso Roccoli, Kokoro di Luna Cenere (18 settembre).

Si respirano profumi mediterranei nello spettacolo che chiuderà l’estate di AMA, Creta di Maristella Martella e Gabriele Panico (19 settembre), così come è dedicato al Salento il saggio finale degli allievi dell’Accademia Mediterranea dell’attore con Bestiario salentino (3 settembre) che si terrà presso la Parrochia San Giovanni Battista nel quartiere 167B in Via Novara.

Nel corso della rassegna sono previsti talk con critici ed esperti come Lorenzo Madaro, Maria Luisa De Rinaldis, Marcello Sambati, Osvaldo Piliego, Carlo Alberto Augieri, Francesco Ceraolo e Marco Petroni.

“Nei mesi passati in casa ci siamo resi conto di tutto ciò che pian piano perdevamo, – dichiara Franco Ungaro, direttore di AMA – Accademia Mediterranea dell’Attore – di ciò che ci mancava, di quanto erano e sono necessarie le relazioni fra le persone, i corpi e le comunità. Ci mancava la vita che entrava nelle vite degli altri e la vita degli altri che entrava nelle nostre vite.

Assenza, vuoto e necessità sono i motivi principali che ci hanno spinto, seppure con le restrizioni di legge, a programmare le attività estive. Legami, empatia, osmosi di pensieri e di emozioni: di questo è fatta l’arte.

Non inseguiamo grandi numeri, ci interessa non interrompere la magia del teatro e delle relazioni: questo è il momento di lavorare con gli altri e per gli altri, il momento di seminare arte per raccogliere bellezza.

“Nel teatro” diceva Leo De Berardinis “Il pubblico deve ritrovare la bellezza, avere nostalgia quando esce, e così rivendicarla nella vita, nella società… Un teatro vivo che solleciti, negli attori e nel pubblico, almeno un vago desiderio di trasformazione positiva, anche se minima”.


PROGRAMMA ANNO 2020

Sabato 1 agosto ore 21 Lecce ex Convento dei Teatini –Corso Vittorio Emanuele

CANTICO DEI CANTICI 

di e con ROBERTO LATINI (Premio Ubu 2017  ‘Miglior attore o performer’). Adattamento e regia Roberto Latini. Musiche e suoni Gianluca Misiti (Premio Ubu 2017 ‘Miglior progetto sonoro o musiche originali’) . Luci e tecnica Max Mugnai 

Il Cantico dei Cantici è uno dei testi più antichi di tutte le letterature.  Pervaso di dolcezza e accudimento, di profumi e immaginazioni, è uno dei più importanti, forse uno dei più misteriosi; un inno alla bellezza, insieme timida e reclamante, un bolero tra ascolto e relazione, astrazioni e concretezza, un balsamo per corpo e spirito. 


Giovedì 27 agosto ore 21   

THE WAVES da Virginia Woolf. 

Con Lucrezia Marzo e Federica Orlando (al pianoforte)

L’immagine suggerita che accoglie e sconvolge lo spettacolo, coerentemente con le musiche scelte e la scrittura empirica della Woolf, è proprio quella di un mare impetuoso pronto ad avvolgere i sensi dei corpi e, allo stesso tempo, lasciarli andare carichi di emozioni nuove e stati d’animo sconosciuti.


Venerdì 28 agosto ex Convitto Palmieri

ore 20.30 Talk su ‘Il corpo e la performance’ con Lorenzo Madaro, critico d’arte

ore 21 e ore 22.30  spettacolo  UN/DRESS

di e con Masako Matsushita

Produzione: Gruppo Nanou

Attraverso un percorso costantemente in movimento, “Un/Dress” è uno spettacolo di forte impatto visivo il cui fulcro sta, come dice lo stesso titolo, nello s-vestirsi. In scena, infatti, si verifica di momento in momento un denudarsi e ricoprirsi con abiti vecchi e nuovi che sottolinea la dicotomia tra ciò che il corpo è e ciò che il corpo diventa. Come in una lenta trasformazione, la scena muta a seconda dei movimenti compiuti e dei tessuti utilizzati uscendo fuori dallo spazio ed entrando in un luogo-altro di indiscussa metamorfosi. I tessuti smettono di essere oggetti e diventano attori e creatori del momento sottolineando in azioni e modi diversi la bellezza e l’eleganza dei corpi che, a tratti, li abbandonano. L’elemento della rinascita è costantemente presente nel lavoro generando, assieme al corpo e a tutto ciò che ne deriva, una sorta di tridimensionalità dello spettacolo; tridimensionalità in cui, oltre ad esserci la presenza/assenza della pelle e delle vesti, si fa strada un confine ulteriore sempre presente ma segretamente taciuto: il tempo e la sua sovranità.


Sabato 29 agosto ore 21 Museo Castromediano   anteprima nazionale 

DAL LIBRO DI CARNE

Di e con Marcello Sambati 

Voce guida Elena Rosa

Vocalità, ambiente sonoro, scena Marcello Sambati

Nessun libro può contenere la vastità di ciò che abita ogni corpo, quel che sorge, vive, anima e dà forma al corpo, ai corpi viventi di uomini, bestie, oceani, foreste. La vera, unica carne vivente è la terra, nostra madre di vita, di morte, d’amore. 

Non dall’uomo soltanto si dà drammaturgia dell’essere, ma dal coro delle voci di ogni creatura, fino allo spasimo, al punto cieco di ogni linguaggio. Ogni voce sarà come un seme salvato dalla tenebra, e perciò occorre prendersi cura del difetto, dell’errore e della fragilità di ogni voce. 

Questa piccola opera tenta l’impresa di una parola necessaria, che si armonizzi con l’acustica alchemica della terra, incisa sul corpo con gesti e vocaboli unici e necessari perché diventi visibile.


Domenica 30 agosto ore 21 Museo Castromediano

MÒ NO NÉ: NON CI VEDO DAL MIO ORECCHIO, NON CI SENTO DAI MIEI OCCHI

Di e con Stefano De Santis – URKUMA

In dialetto salentino, il termine URKUMA indica popolarmente e tradizionalmente “instabilità”, “caduta imminente”, “scompenso”, come se l’intero oggetto fosse suscettibile di tale stato di non-equilibrio.

Il gioco rappresentato nella performance “mò no né: non ci vedo dal mio orecchio, non ci sento dai miei occhi” è proprio questo: strumenti musicali che perdono (o aggiungono) il loro ruolo sociale diventando vere e proprie opere d’arte e, di contro, oggetti d’arredo appartenenti alla tradizione del Sud che mutano la loro utilità trasformandosi in inattesi risuonatori. Fondendo pietra, musica ed elettricità, l’artista Stefano De Santis prova a scardinare la concezione comune di suono inteso come nota e a cercarlo all’interno di energie altre ed alte dalle quali normalmente ci si aspetta soltanto “rumore” (se provocato).

L’inclinazione delle sue installazioni, infatti, è proprio quella di fare suonare “le cose”, siano esse vecchi strumenti musicali, nastri magnetici o pietre, sostenendo un’idea secondo la quale l’abuso di ogni oggetto produca inevitabilmente un suono illustrabile, inscrivibile, visibile, percepibile e, soprattutto, udibile ai sensi umani. 


Martedì 1 settembre Museo Castromediano

Ore 20,30 talk col prof.  Carlo ALBERTO AUGIERI

Ore 21  spettacolo AMOR MORTO

Di e con Silvia Pasello e Ares Tavolazzi

Dedicato a Carmelo Bene

Amor Morto è uno spettacolo in forma di concerto mistico “istigato” da Carmelo Bene di e con l’attrice Silvia Pasello (Premio Ubu, con la sorella Luisa, per A. da Agata, regia di Thierry Salmon, e di nuovo Ubu nel 1997 per Macbeth Horror Suite per la regia di Carmelo Bene) e Ares Tavolazzi, polistrumentista entrato nel 1973 nel gruppo storico d’avanguardia Area dove già militavano Demetrio Stratos, Paolo Tofani, Patrizio Fariselli, Giulio Capiozzo (per tre anni consecutivi (dal 1984 al 1986) Tavolazzi  è al primo posto nella classifica dei bassisti italiani indetta da Guitar Club. Nel 1987 vince il premio A. Willaert come migliore musicista dell’anno).

Amor morto è un momento di passaggio verso il compimento e la maturazione di un materiale frutto di una ricerca per un omaggio a Carmelo Bene. Si sarebbe forse intitolato “Concerto per il nuovo millennio”, o altro ancora. Nelle mani dei due artisti prende il nome da uno dei brani mistici scelti, e precisamente da una delle estasi di Maria Maddalena de’ Pazzi, L’Amor morto.

“La voce mistica è una voce in ascolto. La risonanza si muove alla ricerca della parola interiore. È l’esaltazione del testo, in un certo senso. Il lavoro che presentiamo è un momento di passaggio verso il compimento e la maturazione di un materiale “istigato” da Carmelo Bene. Si sarebbe forse intitolato Concerto mistico per il nuovo millennio, o altro ancora. Nelle nostre mani prende il nome da uno dei brani scelti, e precisamente da una delle estasi di M.Maddalena de’Pazzi, L’Amor morto.  Gli autori che abbiamo preso in considerazione sono infatti M.Maddalena de’ Pazzi e S.Giovanni della Croce”.


Sabato 5 settembre ore 21  

 Di Grazia 

Canti, zampogna, flauto, sint Korga Roberta Lidia De Stefano 

 Composizione musicale Benoist Bouvot

Direzione artistica Alexandre Roccoli 

Di Grazia prosegue la ricerca attorno agli stati di grazia dei precedenti spettacoli di Alexandre Roccoli e si presenta come un’autopsia che attraversa la storia delle rappresentazioni del corpo femminile nel bacino del Mediterraneo. Dalle prime dissezioni dei Santi visionari fino agli stati di passione delle attrici del cinema italiano del periodo neorealista, si tratterà di approfondire le memorie di un’Italia dai molteplici corpi.

Il lavoro è realizzato attraverso passaggi successivi che si ispirano sia alle rappresentazioni di teatro anatomico che alle passioni immaginarie, dalle Veneri lascive fino alle icone decadute del cinema. 


Domenica 6 settembre ore 21

PUNK KILL ME PLEASE

Francesca Foscarini /Cosimo Lopalco/Melina Sofocleus

Partendo dalla drammatica relazione tra Sid Vicious e Nancy Spungen, coppia iconica del Punk Rock britannico, il lavoro dà vita a due corpi femminili (in scena Francesca Foscarini e Melina Sofocleous) soggetti a trasformazioni continue e iconiche: sono corpi autogeneranti e onnipotenti, sensuali e appassionati, buffi, elettrizzati e mostruosi. Condividendo la stessa protesta, la stessa rabbia e passione per la vita, si ergono a paladini di ribellione e follia, amore e uguaglianza, e mettono in scena un manifesto vivente di femminismo, coraggio, forza, ironia e libertà.


Venerdì 11 settembre ore 21

 KOREOPROJECT- LECCE

Piaf et Marlène

PIAF

COREOGRAFIA Lucas Hoving INTERPRETE Giorgia Maddamma SCORE MUSICALE Betty Walberg

La Mome Piaf, il Passerotto di Parigi, la piccola e semplice chanteuse

realista vicina alla gente, capace di raccontare con la sua voce roca e

profonda storie d’amore e di vita, emozionando folle di tutto il mondo.

E’ la Piaf disegnata dal coreografo Lucas Hoving nel 1986 per

l’interprete americana Alice Condodina, che l’ha trasmessa a Giorgia

Maddamma, affinchè quest’omaggio coreografico alla grande artista

possa continuare a vivere.

MARLÈNE

coreografia Giorgia Maddamma e Sara Bizzoca interprete Sara Bizzoca

musiche Marlene Dietrich

Marlène Dietrich, vero e proprio mito vivente, figura ammaliante e voce sensuale, una delle icone di bellezza del Novecento. Oltre il fenomeno Dietrich e la sua estetica questo lavoro coreografico mira a mettere in luce il mondo interiore e contradittorio della diva.


Domenica 13  settembre ore 21

 SIMONA ARMENISE

Notturno per Demetrio Stratos

Un guitar set in cui quasi nessun pezzo si ferma alle velleità delle sei corde, ma rincorre arrangiamenti atipici con brevi incursioni spurie nel classico propriamente detto. 

Suggestivo ed evocativo insieme, lo spettacolo di Simona Armenise ci introdurrà ad un linguaggio chitarristico “sporcato” in cui affiorano le molteplici esperienze artistiche di una performer poliedrica incline al rock e al jazz, tanto quanto all’elettronica, alla psichedelia e all’improvvisazione più radicale, introducendo l’ascoltatore ad un macroscopico caleidoscopio di suoni e umori, atmosfere e sensazioni.


Venerdì 18 settembre ore 21e ore 22

 KOKORO 

Di e con Luna Cenere

Servendosi delle musiche originali del compositore spagnolo Gerard Valverde, Luna Cenere accompagna il pubblico in un percorso tra gli stati dell’essere sollecitando l’immaginazione e coinvolgendo emotivamente ogni parte dei corpi presenti. Attraverso il suono e la presenza scenica, prova a far percepire allo spettatore un io interiore bramoso di uscire e conoscere, come una lenta metamorfosi a cui l’occhio vigile assiste e, inconsapevolmente, prende parte


Sabato 19 settembre ore 21

CRETA

Di e con Maristella Martella (danzatrice e coreografa) e  Gabriele Panico (musicista e compositore)

Quello tra Maristella e Gabriele  è solo il primo dei tanti incontri che hanno contribuito alla nascita di Creta:  il Teatro dell’Opera del Cairo con le donne vittime di violenza provenienti dal Sud Sudan, dallo Yemen e dall’Eritrea, la collaborazione con le donne artiste del

Magdalena Project in India e Danimarca e a Tangeri con i ragazzi di Tabadoul.

Creta è un’opera malleabile, un racconto di respiro ampio che attraverso la storia di

una donna racconta le vicende di tante donne, mettendo in contatto le solitudini, le

voci ed i tormenti in un codice che non esclude o appiattisce le diversità, ma le

accoglie e le valorizza.


Per tutti gli eventi ingresso 5 euro
▸ posti limitati e con prenotazione
▸INFO
tel. 338 3746581 | www.accademiaama.it
▸ I biglietti si possono acquistare online, clicca qui o chiama al numero 06 04 06