CONCLUSIONE RESIDENZA ARTISTICA | CAMILLE CIMPER

Che sorpresa ieri sera vedervi in tanti alla presentazione di lavoro di Camille Cimper, la disegnatrice francese in RESIDENZA ARTISTICA presso il Museo Castromediano dal 15 ottobre.

La residenza di Camille Cimper si è realizzata grazie alla collaborazione tra l’Institut Francaise di Roma, AMA e il Polo Bibliomuseale di Lecce che ringraziamo per la disponibilità e l’accoglienza che ha riservato all’artista.

Camille Cimper ha aperto la sua ricerca partecipando alla residenza artistica a cura di Marcello Sambati sulle poesie di Vittorio Pagano, che ha avuto luogo al Convitto Palmieri dal 17 al 21 ottobre.

Si è tentato di fondere insieme le parole, la poesia, il corpo e il tratto, il risultato è stato sorprendentemente armonioso e ha fatto sì che anche a termine della residenza si continuasse a sperimentare sull’onda di quanto emerso.

Così Camille Cimper ha continuato a lavorare con gli allievi di Ama, che siamo lieti di aver visto impegnati nella ricerca artistica personale e di gruppo.Il lavoro di Camille Cimper non si è però voluto fermare, e grazie soprattutto alla collaborazione dei docenti Donatella Ianne, Pierluigi Lezzi, Simone Russo e Alfredo Liaci abbiamo e ci siamo lasciati contaminare artisticamente dai disegni degli studenti del Liceo Ciardo Pellegrino che a suon di musica e colori si sono confrontati con un nuovo tipo di arte performativa fuori dalle mura scolastiche.

Ieri ,quindi, la presentazione è stato anche uno scambio di visioni, di prospettive future, collaborazioni, ricerche condivise. Da stamane Camille Cimper e Scharon Ronzino sono in cammino verso Roma per partecipare al convegno organizzato a Palazzo Farnese dall’Ambasciata Francese in Italia. Ci si incontrerà per discutere sulle nuove sfide circa la mobilità artistica internazionale con il progetto NOUVEAU GRAND TOUR, questo programma che promuove il dialogo culturale e i valori europei di scambio e condivisione.

Siamo contenti di quest’invito che siamo sicuri, contribuirà ad ampliare le nostre conoscenze e a reinventare nuovi programmi, strumenti per accogliere l’arte nelle sue diverse e nuove forme.