Lo spettacolo LA REGINA RESTA con i detenuti della compagnia PAPILLON TEATRO selezionato per la rassegna di teatro-carcere DESTINI INCROCIATI di Pesaro

Martedì 19 dicembre ore 21:30 presso Chiesa dell’Annunziata a Pesaro, città designata Capitale Italiana della Cultura.

Dopo il successo conseguito nelle repliche leccesi di giugno e luglio scorso, lo spettacolo La regina resta realizzato con la COMPAGNIA PAPILLON TEATRO formata dai detenuti della Casa Circondariale di Lecce a conclusione del corso biennale di teatro promosso dall’Accademia Mediterranea dell’Attore nella Casa Circondariale di Lecce consegue un prestigioso traguardo con la partecipazione alla X edizione della rassegna nazionale di teatro carcere Destini Incrociati che si svolgerà a Pesaro dal 18 al 20 dicembre 2023.

LA REGINA RESTA

Testi originali e interpretazione: Francesco Alfonzetti, Giovanni Lupoli, Giovanni Volpe (Compagnia Papillon Teatro)

Regia di Lorenzo Paladini

Drammaturgia a cura di Benedetta Pati

Cura del progetto Papillon Teatro: Franco Ungaro

Produzione AMA – Accademia Mediterranea dell’Attore

Questo gioco si basa sul sacrificio. Morire. Morire per un re. Si muore per un re, ma si vive per una regina. Il tempo misura gli istanti che passano nell’attesa. Secondi, giorni, millenni, sono soltanto definizioni che attribuiamo ad un concetto non meglio identificabile. Sebbene arbitrario, comunque è un sistema necessario. In questa zona grigia si muovono le figure protagoniste alla ricerca di un tesoro perduto da tempo, una madre-regina sovrana di un sentimento che sembrano aver dimenticato. Generare vuol dire mettere al mondo un’idea complessa, piena di contraddizioni e mai banale, ma vuol dire anche assumersi delle responsabilità nei confronti del mondo e della stessa creatura generata. Bisogna avere pazienza, ma una madre sa aspettare. E resta, sempre, nonostante tutto.

Note di regia:

“Madre, ammirami.” Così gli attori esordiscono in questo non luogo. Nella loro semplicità indagano profondamente il tema dell’essere genitore, inteso come forza generatrice che smuove gli elementi dell’universo. I detenuti-attori scrivono, chiedono e cercano risposte a domande che da sempre non trovano risposta: cosa vuol dire generare? Cosa porteremmo nel nostro ideale, perfetto e perfettibile universo? Perfezione, memoria, conflitto, conoscenza. Quattro idee, quattro voci, quattro anime e quattro ombre. Un lavoro estremamente semplice in netto contrasto con la natura complicata dei temi portati in scena. Il simbolismo dei gesti e della scena guida i protagonisti in un viaggio personale alla scoperta di un futuro che stenta ad arrivare, intrappolati in un istante temporale che sembra chiudersi su sé stesso (Lorenzo Paladini).

🎟️  Si consiglia la prenotazione chiamando al numero 3894424473 oppure inviando una mail a info@accademiaama.it